La redazione etica secondo Serena Fortin.
“ Siamo nei tempi in cui l’incoerenza e la distorsione di molte cose balza agli occhi di chi ha occhi per vedere….
….. siamo nel tempo in cui gli artefatti hanno vita breve, vengono smascherati anche da chi ha appena scorso i primi raggi di luce ”. Serena Fortin
Il reale, il vero sta nell’equilibrio, sta nella coerenza tra significato e significante e poi di conseguenza tra le parole e le azioni.
Qui giungiamo al ruolo imprescindibile del redattore etico in cui l’etica impone una scelta lessicale e un uso della sintassi in piena consonanza con la realtà descrivibile sullo sfondo della stessa realtà coscienziale di chi la descrive.
Cosa presuppone la redazione etica?
La mano di uno scrivente cosciente, la consegna dei contenuti partoriti secondo integrità, onestà intellettuale, trasparenza e soprattutto secondo il “sentire”.
Sono il livello di coscienza e la formazione culturale dello scrivente ad essere i presupposti inequivocabili. Nulla più.
Quali sono i vantaggi di avvalersi di un redattore etico?
Semplicemente, ottenere o ampliare una rete di clienti o utenti anch’essi orientati nel costruire relazioni commerciali o culturali edificati “sulla roccia e non sulla sabbia”.
Da millenni l’umanità sa bene che ciò che nasce nell’etica perdura sempre. L’etica impone una continua rivalutazione critica del contesto sempre nel rispetto dei tre valori già citati: autenticità, trasparenza, integrità.
Il fattore Tempo…
L’andamento di superficie ha trasformato il tempo in un parametro economico che ha travolto la comunicazione trascinandola nel flusso dell’accelerazione spasmodica.
Tale dinamica consolidatasi negli ultimi decenni ha portato anche la comunicazione a diventare essa stessa un acceleratore di “non realtà”, uno strumento volatile in grado di trasformare un brutto anatroccolo in un cigno e vice versa in base all’obiettivo prefissato che affonda le proprie radici sempre di più nel terreno della convenienza, poco incline a considerare i valori etici.
A cosa porta questo uso di distorsione a sfondo frenetico?
Perché usare le parole in modo da adulterare la qualità di un prodotto, di un’opera o di un’idea?
Porta ad avere certamente un “apparente“ immediato effetto agli occhi di persone distratte e iperstimolate. Un effetto immediato, certo, ma non duraturo perché alla prova della realtà l’effetto crolla inesorabilmente.
L’occhio di un utente attento, cosciente e in grado di discernere non certo apprezzerà la dissimulazione.
In questo scenario entra in gioco il redattore etico che inverte questo processo e vuole restituire una comunicazione pervasiva ma trasparente e allo stesso tempo restituire all’uomo uno strumento in linea con la sua evoluzione sovrana e non all’involuzione caotica dallo sfondo appositamente frenetico.
E’ in questa fase quindi che può avvenire l’incontro vero tra chi propone la propria attività avvalendosi di una comunicazione etica e chi sa apprezzarla in quanto cosciente e ben certo di voler dare vita a un progetto che si edifica sulla roccia.
“Le parole tradite, gonfiate, prostituite sono come sabbia, con un soffio di vento volano via”.
Serena Fortin

