Il Risveglio inizia con un apparente oblio.

Il Risveglio inizia con un apparente oblio.

19 marzo 2019, Musée du Louvre, Paris.

Visitando una delle sale del Louvre e sopraffatta dalle potenti vibrazioni che si sprigionavano dalle opere, La vidi.

Lei era lì, di fronte a me, la donna nel dipinto. Giaceva inerme sulle acque in un “apparente oblio”.
Silenziosamente e con grazia si è presentata a me, in un “apparente oblio”.
La sua anima pareva sospesa ma volteggiava nella sala cercando una connessione.
Le sue mani erano legate e il suo viso addormentato era soavemente rivolto verso di me.

Inglobata nel dipinto ho iniziato a sentire il fardello che lei aveva sopportato fino alla sua “apparente” disconnessione dal regno fisico. Le sue mani erano legate sì, ma ciò non era impressionante perché pareva avere esalato la sua anima per un attimo per vedere se stessa dall’alto.

Avevo l’impressione che si fosse concessa un respiro di aria fresca in assenza del suo corpo, in una visibile distanza pacifica dal suo corpo reduce e intriso di dissonanze, che era stato la sua gabbia per molto tempo. Ma la sua anima tornava cosciente e aveva iniziato a risvegliarsi e a trasformare il veleno che l’aveva paralizzata anche nelle sue membra.

Il dipinto, in tutta la sua grazia, mi ricordava il decisivo passaggio verso il ritrovamento del Sè, quando la nostra anima inizia a destarsi, quando si diventa consapevoli anche del livello insopportabile di tossicità stoccata nel nostro corpo e si inizia a invertire il flusso iniziando il processo di pulizia e chemioterapia emozionale partendo dall’anima.
Le sue mani erano legate sì, come anche il corpo inerme sulle acque oscure, perché è cosi che sentiamo noi stessi nelle fasi finali e di apice dell’abuso emozionale. Ma questo, quando si raggiunge il giro di volta, è anche il modo in cui il corpo si concede un attimo di resa pacifica lasciando spazio al lavoro dell’anima che poi lo rivitalizzerà con nuova prorompente energia. La prima scintilla della guarigione.

“Ciò che era luce e svettava vincente era il visibile salto vibrazionale della sua anima, l’Essenza Visibile del suo Sè Autentico che iniziava a proteggerla, a disintossicarla, appena sopra il suo viso”. – Serena Fortin

Questa immagine pareva esprimere perfettamente la condizione del nostro corpo quando si inizia a trasformare la tossicità di un abuso emozionale intenso. Abbiamo bisogno di riposare, di recupero.
Abbiamo appena realizzato che siamo di ritorno da una guerra, un conflitto spirituale.
Abbiamo bisogno di iniziare a trasformare il veleno che ha appesantito il nostro corpo in una nuova energia e questo richiede altra energia, un’energia che può essere innescata e alimentata solo nel nostro spirito.
Dobbiamo smettere di fare “cose” e cominciare a sentire il nostro mondo interiore.
I polsi legati, paradossalmente, mi hanno riportato alla necessità di fermarci per un attimo, focalizzandoci in noi stessi, guardandoci dentro in profondità, nello spirito, riapprodando in noi stessi protesi verso la consonanza, iniziando a trasformare la dolorosa verità dell’abuso, come anche la dolorosa verità dell nostre antiche ferite che hanno permesso la connessione con quei canali emozionali avvelenati.
La donna nel dipinto ospitava un forte lavoro interiore, paradossalmente, nella sua immobilità, e lo si respira dalla foto.
Trovo che questa immagine sia una metafora stupefacente che esprime questo giro di volta nella guarigione emozionale.
Ero così catturata dal dipinto che ho dimenticato di vedere chi fosse il pittore e il titolo dell’opera. Le sue vibrazioni, la sua forte mobilità in un’apparente immobilità erano state un’alchimia ipnotica senza eguali, per me.

L’energia dell’Arte ci circonda ovunque.

L’arte è uno dei maggiori guaritori dell’anima quando ci connettiamo ad essa. E’ un’energia senza tempo, senza prezzo che continua a fluire anche da tempi remoti. E’ un’eredità energetica eterna che ci viene consegnata in molti modi, in pittura, musica, letteratura, da anime antiche e bellissime che hanno letto e sentito le esperienze energetiche del mondo. Sono queste le connessione di cui abbiamo bisogno. Questi sono i canali energetici che dobbiamo mantenere vivi.

Serena Fortin
Innerconsonance

Articolo da me pubblicato il 19 aprile 2019 sul blog del mio sito:  www.innerconsonance.com